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Guida al welfare aziendale: come soddisfare i dipendenti

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Un datore di lavoro ha innumerevoli possibilità di spiegare ai propri impiegati in maniera chiara quali sono le aspettative riguardo i livelli di produttività e qualità del loro lavoro. Anche i dipendenti hanno le loro aspettative sul lavoro che, se non vengono appagate, possono deteriorare la relazione con l’azienda e infine portare a delle dimissioni premature. La soluzione è il welfare aziendale.


Cos’è il welfare aziendale?

Il welfare aziendale è innanzitutto l’identificazione delle aspettative dei dipendenti riguardo il loro team e ruolo nell’azienda. Solitamente, le aspettative e i bisogni sono alla base della soddisfazione dei dipendenti.

Pianificare un sistema di welfare in azienda significa ascoltare i lavoratori e soddisfare i loro bisogni per una migliore conciliazione vita personale-lavoro. Un lavoratore soddisfatto è un lavoratore più felice ma anche più produttivo.

Infatti, quando un’azienda riconosce i bisogni dei propri dipendenti e li soddisfa, vuol dire che questi lavoratori hanno una employee experience positiva. Un’esperienza dei dipendenti positiva si traduce in maggior coinvolgimento sul lavoro e quindi anche una maggiore produttività e soddisfazione clienti.

Quali sono i più comuni bisogni dei dipendenti?

L’insoddisfazione sul lavoro nasce solitamente dalle stesse ragioni. La maggior parte dei lavoratori chiede quasi sempre più riposo e più tempo libero da dedicare alla famiglia o ai propri interessi. Ma è davvero tutto qui?

In un mercato competitivo come quello attuale è raro che un’azienda non faccia alcuno sforzo per creare un welfare aziendale. Tuttavia, il pericolo è che si predispongano dei servizi e benefit che non sono sufficientemente apprezzati o utilizzati, e quindi non producono gli effetti sperati.  Ciò comporta una doppia perdita per l’azienda, che non solo non soddisfa i propri dipendenti ma spreca anche risorse in un investimento senza ritorno.

Per prevenire tutto questo, di seguito abbiamo riassunto i bisogni più comuni dei lavoratori.

Bisogni di base

Quando un nuovo assunto firma un contratto di lavoro, ha alcuni bisogni ed aspettative di base come:

  • un compenso per il lavoro svolto pagato puntualmente,
  • orario di lavoro definito e, se necessario, ri-negoziato in modo trasparente,
  • un ambiente di lavoro sicuro e pulito,
  • gli strumenti necessari allo svolgimento del proprio lavoro
  • delle responsabilità lavorative chiare e ben definite.

Molte di questi bisogni di base, in Italia e in Europa, sono requisiti legali che se non fossero rispettati danneggerebbero gravemente l’azienda. Ciò nonostante, in un mercato di talenti sempre più competitivo, un’azienda dovrebbe sviluppare un welfare aziendale che vada oltre questi requisiti minimi, al fine di migliorare la propria Employer Branding, competere con le aziende leader nel loro settore e attirare i talenti più in gamba.

Bisogni più complessi: aspettative e desideri

I talenti migliori sono dei dipendenti leali ed estremamente produttivi; tuttavia, hanno anche l’imbarazzo della scelta quando si tratta del loro datore di lavoro. I lavoratori più brillanti e ben preparati desiderano più di un “semplice lavoro” che paghi le bollette, bensì si aspettano di crescere professionalmente, un ambiente lavorativo stimolante e diversi benefit.

Un buon processo di onboarding

Un buon processo di onboarding, durante il quale i nuovi assunti imparano a svolgere il proprio lavoro, ricevono informazioni adeguate per capire come funziona l’azienda e come inserirsi al meglio nel suo organico va ben oltre il primo giorno o la prima settimana di lavoro. È un processo che dovrebbe continuare per diversi mesi, anche fino a un anno.

Un’ottima cultura aziendale

Per un’impresa, la cultura aziendale è importantissima perché consente ai dipendenti di sentirsi rappresentati e quindi più coinvolti nel loro lavoro. I talenti migliori vogliono sentirsi parte di un team che lavora insieme per un fine comune, in altre parole vogliono identificarsi con la missione dell’azienda e sentire che il loro lavoro vi contribuisce.

Conciliare vita personale e lavorativa

Coloro i quali ritengono l’equilibrio vita- lavoro (dall’inglese work-life balance) un privilegio per pochi, oppure una nuova tendenza delle giovani leve, devono fare i conti con i numeri. Uno studio pubblicato sull’European Heart Journal e uno sullo European Journal of Preventive Cardiology arrivano a conclusioni molto simili. Entrambe le indagini identificano una correlazione tra stress e orari di lavoro prolungati con alcune malattie cardiache, tra cui la più comune è l’aritmia.

Un’azienda che comprende la necessità di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata incoraggia i propri dipendenti a lavorare con orari flessibili e da remoto, anche con soluzioni ibride. Dipendenti con una buona work life balance sono più felici, più produttivi e meno propensi a cambiare datore di lavoro.

Opportunità di crescita

Sempre più raramente i giovani lavoratori si aspettano di ricoprire lo stesso ruolo per l’intera durata della loro carriera. Ecco perché in molti valutano positivamente la possibilità di imparare e crescere a livello lavorativo, magari anche cambiando dipartimento. Le possibilità di sviluppo di carriera sono tanto importanti quanto avere un buon stipendio.

Riconoscimento

Non c’è quasi bisogno di dirlo, i lavoratori rimangono in azienda quando i loro sforzi sono adeguatamente riconosciuti e ricompensati. Riconoscendo il contributo dei tuoi collaboratori, vedrai non solo diminuire il turnover ma anche crescere l’impegno dei dipendenti. Una conseguenza a lungo termine estremamente positiva è quella di attirare talenti sempre migliori, in quanto il tuo employer branding si carica di un valore così importante: la tua azienda è un ottimo posto di lavoro che riconosce il lavoro dei propri dipendenti.

Come soddisfare le future aspettative dei dipendenti?

Il mondo del lavoro è già cambiato e continuerà a cambiare sempre di più, in quanto i lavoratori, soprattutto quelli più brillanti, hanno una mentalità e delle aspettative che rappresentano una vera e propria sfida per le aziende. Un’impresa deve rendersi conto di dover ascoltare di più per adattarsi alle aspettative dei propri dipendenti e magari anche prevederne i bisogni.

Per rimanere competitivo, costruisci una cultura aziendale che rifletta il mondo in evoluzione e questi nuovi valori:

  • Diversità e inclusione: una forza lavoro diversificata porta con sé prospettive ed esperienze uniche, che beneficiano la cultura aziendale ma anche il tuo business.
  • Equità: tutti i dipendenti devono avere pari opportunità di realizzare il proprio potenziale senza barriere (palesi o inconsce) di pregiudizi e discriminazione.
  • Garanzia di benessere: promuovere la salute attuale e futura dell’intera forza lavoro dovrebbe rientrare nella pianificazione strategica dell’azienda. Un datore di lavoro infatti dovrebbe farsi garante del benessere fisico, mentale, finanziario e sociale dei propri dipendenti.
  • Più connessione e appartenenza: un senso di appartenenza alla tua azienda si esplica non solo con una cultura aziendale, bensì anche con eventi sociali e spazio ogni giorno per una connessione umana vera tra colleghi. Soprattutto quando si lavora con diversi collaboratori in remoto, è importante creare una buona atmosfera malgrado le differenze di fuso orario e geografiche.

Per far fronte a queste nuove esigenze, è importante essere proattivi.

Chiedi ai tuoi dipendenti un feedback diretto

Una comunicazione chiara e diretta può prevenire moltissimi malintesi, ugualmente il feedback sulle aspettative dei dipendenti che sarà più rappresentativo di tutto, è quello raccolto direttamente dai dipendenti e i loro manager. Il modo più veloce per raccogliere e analizzare le opinioni dei propri collaboratori è un processo sistematico con meccanismi di ascolto formali, come i sondaggi di opinione. Le ricerche più efficaci combinano delle pulse survey con le indagini a 360 gradi.

Analizza il feedback e agisci velocemente

Quando si realizza un sondaggio è importante inserire delle domande specifiche sulle aspettative dei dipendenti. Chiedi informazioni circa i benefit di welfare aziendale che offri al momento: sono apprezzati? Quanto spesso vengono usati? Quali benefit sono antiquati o non sufficientemente sovvenzionati?

Una buona piattaforma di sondaggi può trasformare le risposte dei tuoi collaboratori in chiari dati qualitativi e quantitativi da usare come base decisionale per strategie di welfare aziendale future. A te non rimane che introdurre i cambiamenti richiesti dai tuoi impiegati e aggiornare le tue strategie con regolari sondaggi futuri.

Come gestire il welfare aziendale, in breve: lavora d’anticipo!

Abbiamo spiegato perché sia essenziale riunire i propri collaboratori attorno ai valori culturali dell’azienda. Tuttavia, in ogni impresa si sviluppa un divario tra i valori aziendali ideali dell’azienda ed altre sottoculture che fanno comunque parte della cultura aziendale. Soprattutto in un momento dove i paradigmi socio-lavoratori cambiano così fortemente come quanto un’azienda decide di abbracciare l’idea del lavoro da remoto, è possibile abbattere queste differenze. Curare un welfare aziendale duraturo implica sicuramente dei costi iniziali, che tuttavia hanno grandi ritorni a lungo termine. Secondo un’analisi di McKinsey, il datore di lavoro ottiene un ritorno economico che equivale quasi al doppio dei costi di welfare sostenuti all’inizio.

Se sei pronto per la sfida del welfare aziendale, noi ti offriamo gli strumenti giusti. Per raccogliere e misurare il feedback dei tuoi dipendenti, ma anche per anticipare i loro bisogni e preparare il futuro del lavoro, la nostra soluzione è un approccio olistico. Con Qualtrics XM prendi in considerazione tutte le metriche necessarie per capire le aspettative dei dipendenti e identificare come soddisfarle. Comincia oggi stesso a misurare e ottimizzare l’esperienza dei dipendenti.

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